La
COSOMI - Cooperativa sociale Mani Intrecciate
del Sistema CEIS di Belluno onlus, nell'ambito
dell'attivazione di nuovi percorsi d'inserimento e
accompagnamento lavorativo di soggetti svantaggiati
provenienti da situazioni di malessere e disagio
psico-sociale, ha preso in gestione l'Ostello per la
Gioventù nel Centro Minerario di Valle Imperina, nel
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
L'Ostello dispone di 37 posti letto, in camere a 4 e
6 posti e in camera Family da 10 posti mentre
il
Bar Ristorante Imperina propone un menù del Parco, elaborato utilizzando
prodotti alimentari tipici bellunesi, forniti da agricoltori
che aderiscono al circuito 'Carta Qualità' del
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Aperto dal 15 maggio al 18 ottobre, l'Ostello Imperina offre, inoltre, diversi servizi accessori
(sala TV, sala lettura, sala convegni, servizio
navetta su richiesta, sia per raggiungere l'ostello,
sia per raggiungere le locali mete d'escursione) a
partire da 20,00 Euro a persona per pernottamento e
prima colazione.
Il centro minerario rientra nei confini
amministrativi del comune di Rivamonte Agordino e
nel perimetro del
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, del quale segna uno dei punti di confine
a Nord, si estende per circa 1 km nel tratto
terminale della Valle Imperina (543m slm), dove
questa si innesta perpendicolarmente nella Val
Cordevole.
La Valle - Riserva Naturale Biogenetica - è caratterizzata da ripidi versanti boscosi,
ha andamento Sud-Ovest/Nord-Est e comprende l'intero
corso dell'omonimo torrente. I boschi (lariceti,
faggeti e mugheti) sono di formazione recente e le
numerose immagini storiche della valle mostrano,
infatti, versanti completamente spogli. Ciò a causa
delle gravissime forme di inquinamento ambientale
provocate dalle lavorazioni che vi si svolgevano (in
primo luogo dall'anidride solforosa prodotta nel
processo metallurgico della 'vitriolizzazione' e
dalla produzione dell'acido solforico) e, solo in
parte, della necessità di approvvigionamento di
combustibile (carbone di legno) per i processi di
torrefazione e fusione del minerale.
Sotto, una veduta del complesso
minerario di Valle Imperina
con, in primo piano, l'Ostello per la Gioventù.
A fianco, il ponte pedonale in legno
sul torrente Cordevole.
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I primi documenti attestanti l'esistenza del centro
minerario risalgono all'inizio del '400 anche se lo
sfruttamento minerario iniziò, presumibilmente, già
in epoca romana. Gli edifici attualmente visibili
risalgono al periodo pre-industriale e industriale,
e sono caratterizzati da un'architettura anch'essa
mineraria pre-industriale e industriale di elevato
valore storico e antropico, unico in Europa.
I fabbricati si attestano lungo la vecchia strada
comunale delle miniere, che corre in destra
orografica del Torrente Cordevole, e formano un
nucleo più articolato in corrispondenza del tratto
terminale del corso del torrente Imperina, dove la
vallecola si apre e la morfologia del versante
destro diviene meno aspra (un tempo tutto lo spazio
disponibile nel piccolo fondovalle era occupato da
costruzioni); altri fabbricati sono individuabili
risalendo la Valle Imperina.
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A sinistra, uno scorcio dell'interno dell'Ostello.
Sotto, L'edificio che
ospitava i magazzini principali,
costruito all'incirca nel 1730,
completamente ristrutturato,
e ora destinato ad Ostello per la Gioventù. |
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Dall'inizio del '400 al 1962 il sito fu destinato
all'estrazione e alla lavorazione del minerale di
argento e rame (queste miniere - tra le più importanti
d'Europa - hanno fornito per secoli il necessario
all'arsenale e alla zecca della Repubblica di Venezia.
Alla fine dell'800, in seguito al crollo del prezzo
mondiale del rame, la produzione di Val Imperina si
ritrovò in breve 'fuori mercato' e i minatori, nelle
due ultime grandi guerre, furono impiegati per la
costruzione delle strade militari e delle opere
belliche. Sono presenti i resti di sedici fabbricati
(i magazzini principali, i forni fusori, la centrale
elettrica, le stalle, il carbonile, la polveriera, la
villa del direttore, l'ospedale, la fucina dei fabbri,
l'impianto di lavaggio-frantumazione e lavorazione del
minerale oltre a una serie di abitazioni ed uffici),
tre ingressi in sotterraneo e due sbocchi di gallerie
di scolo acque.
L'intervento del
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, della
Comunità
Montana Agordina, della
Regione del Veneto e del
Comune di Rivamonte Agordino sulle principali strutture
edilizie e dei percorsi per riconvertire il villaggio
a funzioni di tipo museale e turistico-ricettivo, ha
consentito di recuperare il monumentale complesso dei
forni fusori (il cui impianto originario risale al
sec. XVI), l'edificio degli ex magazzini principali
(costruito all'incirca nel 1730 e dal 1910 utilizzato
come dormitorio e ritrovo per assemblee e cerimonie
religiose) che è stato destinato, per
l'appunto, ad
Ostello per la
Gioventù, e l'ex centrale idroelettrica posta
all'estremità Sud del villaggio, che ospita uno dei
Centri Visita del
Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
È stato, inoltre, ripristinato il sentiero che dalle
miniere risale la valle per giungere a Forcella
Franche e che un tempo era percorso quotidianamente
dai minatori della zona.
Sotto, una delle camere dell'ostello.
A fianco, il panorama godibile
da una delle finestre di un'altra
delle camere dell'ostello.
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Il centro minerario di Valle Imperina, si trova a circa 3 Km da Agordo. Vi si accede dalla strada statale n. 203
Agordina, si parcheggia in corrispondenza del centro
minerario (loc. Le Campe) e si prosegue a piedi
attraversando il ponte pedonale sul Torrente
Cordevole.
Ostello per la Gioventù e Bar Ristorante
'Imperina'
Località Le Miniere • Rivamonte Agordino (BL)
Telefono 320 6520183
http://www.ostellodelledolomiti.it
E-mail:
ostelloimperina@dolomitipark.it
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